sabato 27 giugno 2015

Le piante azotofissatrici e il ciclo dell'azoto


L'azoto è un'elemento indispensabile per piante ed animali, infatti esso contribuisce alla formazione dei composti organici, come ad esempio le proteine e gli acidi nucleici.
L'atmosfera del nostro pianeta è composta per il 78% di azoto. Essa è infatti la principale fonte di azoto, ma gli esseri viventi complessi non possono assimilarlo direttamente attraverso l'atmosfera.

(1) Gli unici esseri viventi in grado di utilizzare l'azoto disponibile nell'atmosfera sono i cosiddetti "batteri azotofissatori", che hanno il compito di fissare nel terreno l'azoto. Essi possono essere liberi nel terreno, o ospitati all'interno dei noduli delle radici di alcune piante, le piante azotofissatrici appunto.
(2)-(3) Attraverso complicati processi biochimici, l'azoto intrappolato nel terreno si trasforma in Ammonio, che poi potrà essere assorbito direttamente dalle piante.
(4)-(5) Allo stesso modo i sali d'ammonio possono essere trasformati in Nitrati, grazie all'azione dei batteri nitrificatori. I Nitrati verranno quindi assimilati dalle piante.
(6) Le piante quindi assimilano l'azoto di cui hanno bisogno direttamente dal suolo sotto forma di nitriti, nitrati e ammonio.
Gli animali invece ottengono l'azoto cibandosi delle piante, o di altri animali nel caso di predatori.
(7) I resti di piante ed animali, assieme ai loro rifiuti, costituiscono l'ambiente ideale alla proliferazione di batteri e funghi decompositori. In questo modo una parte dell'azoto assorbita da piante e animali torna al terreno sotto forma di ammonio.
(8) Esistono poi anche i batteri denitrificatori, che hanno il compito di scomporre le molecole dei nitrati per ricreare l'azoto atmosferico. Questi batteri svolgono il procedimento inverso rispetto a quelli azotofissatori, tolgono azoto al terreno e lo immettono in atmosfera.




Come arricchire il suolo di Azoto attraverso l'uso delle piante



Abbiamo menzionato prima le piante azotofissatrici, ma quali sono? Non tutte le piante infatti instaurano un legame simbiotico con i batteri azotofissatori.
Esistono molte piante in grado di fissare l'azoto atmosferico, le più importanti appartengono tutte alla famiglia delle leguminose (Fabacee). Le più famose sono senz'altro il trifoglio, il fagiolo ed il pisello, ma vi sono molte altre piante coltivate in grado di fissare azoto.
Inoltre esistono anche altre piante con le stesse capacità, come ad esempio gli ontani. Questi alberi posseggono un diverso tipo di noduli radicali, in grado di ospitare anch'essi i batteri azotofissatori.
Poi abbiamo anche alcune piante appartenenti alla famiglia delle Mimose, come la acacie. Anche i licheni ed alcune specie di felci hanno la capacità di fissare l'azoto.
Esistono persino piante sempreverdi con questa capacità, tutte appartenenti alla famiglia delle Casuarinales; queste piante non sono diffuse però in Italia.
Ogni pianta ha una capacità diversa di fissare l'azoto nel suolo. La soia, per esempio, può fissare fino a 300 Kg di azoto per ettaro all'anno. Tutte queste piante fissano l'azoto grazie alla loro relazione di simbiosi con i batteri azotofissatori. Anche queste piante utilizzano l'azoto presente nel terreno, ma ne utilizzano talmente poco e ne fissano talmente tanto che questo avanza ed è quindi disponibile per le altre piante che non sono in grado di fissarlo.

Radici di una leguminosa: i noduli radicali ospitano i batteri azotofissatori.

Le piante azotofissatrici possono essere usate quindi per arricchire il suolo di azoto, senza alcun bisogno di ricorrere a concimi azotati di sintesi.
Basta assicurarsi che nel nostro ecosistema giardino-orto queste preziose piante non manchino mai. La loro sola presenza può arricchire il suolo di azoto.
Anche la pratica del sovescio, che consiste nel falciare le piante erbacee per poi lasciarle decomporre a terra, è un ottimo modo per arricchire il suolo.

Altre fonti di azoto...


Come scritto sopra, l'azoto è presente in tutti gli esseri viventi. Quindi tutto ciò che deriva dagli esseri viventi stessi è fonte di azoto, anche se in misura diversa: escrementi, sangue, cadaveri, peli, piume, sfalcio d'erba, piante morte, scarti vegetali ecc...
In particolar modo nell'agricoltura convenzionale viene usato il letame, lo stallatico e la pollina, che sono tutti escrementi di origine animale.
Sempre per tale scopo vengono impiegati anche limatura di corna e di ossa, sangue essiccato e urina.
Non approfondirò comunque tali concimi organici in questa sede.



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